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Riciclo, arte e giustizia minorile: un progetto nazionale di sostenibilità e rinascita personale che vede protagonisti i ragazzi degli Istituti Penali per i Minorenni.

Svelata alla GnamC l’opera di Alvisi Kirimoto, realizzata con il supporto di COREPLA, in occasione della presentazione del numero speciale del magazine Interni dedicato alla Capitale. In mostra fino al 6 gennaio.

Certificato l’impegno conforme alla UNI/PDR125:2022

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Come funziona il riciclo

Il riciclo è definito come qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Nel caso degli imballaggi in plastica, questi rifiuti vengono trasformati in “Materie Prime Seconde”.

Il riciclo meccanico è costituito da una serie di operazioni industriali che trasformano i rifiuti di imballaggio in plastica in nuova materia prima da reimmettere in nuovi cicli produttivi. A occuparsi di questo processo sono i riciclatori, imprese specializzate che ricevono i rifiuti precedentemente selezionati e suddivisi per polimero (tipologia di plastica) e colore nei Centri di Selezione. Negli impianti di riciclo gli imballaggi seguono fasi di riciclo simili, ma che possono variare in base alle specificità del singolo polimero e dell’impianto.

La prima fase che in contrano è quella del prelavaggio, necessario per eliminare le impurità superficiali. Gli imballaggi sono così pronti per la fase della macinazione, che li riduce in piccole scaglie per facilitare le operazioni successive. Le scaglie ottenute vengono sottoposte a un sistema di lavaggio a tre stadi, passando per una vasca di flottazione che elimina impurità residue ed eventuali materiali estranei. Un sistema di centrifugazione ed essiccazione elimina ogni residuo d’acqua.

Per gli imballaggi in PET si passa a questo punto a una seconda fase di macinazione, che riduce il materiale in scaglie di circa 8mm, denominate flakes. Per altre tipologie di imballaggi si apre invece la fase della densificazione: all’interno di un densificatore, lo sfregamento provocato dal movimento rotatorio di una pala induce il materiale a rapprendersi. L’ultima fase è rappresentata dall’estrusione: il materiale viene scaldato fino al punto di fusione e modellato in lunghi fili simili a spaghetti, poi tagliati in granuli.

Con la produzione dei flakes o dei granuli, il riciclo è completato e il rifiuto è trasformato in nuova materia prima, cosiddetta Materia Prima Seconda (MPS) o End of Waste.

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