Green Book 2022, il quadro dei rifiuti in Italia

Green Book 2022, il quadro dei rifiuti in Italia

22/04/2022

13 mld di fatturato e oltre 95mila occupati; 29 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti, in calo rispetto all'anno precedente; tasso di riciclo compreso tra il 54,4% e il 48,4%: questa la fotografia scattata dal rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato quest’anno in collaborazione con ISPRA e presentato alla vigilia della Giornata della Terra.

Il Rapporto evidenzia come la produzione italiana di rifiuti urbani e assimilati nel 2020 sia ammontata a circa 29 milioni di tonnellate, in calo rispetto al 2019 a causa dell’emergenza Covid-19 che, per effetto della chiusura di numerosi esercizi commerciali, ha determinato una diminuzione di oltre 1 milione di tonnellate.

Il tasso di effettivo riciclo dei rifiuti urbani è compreso tra il 54,4% e il 48,4%, al di sopra della media europea del 47,8%. Il conferimento in discarica è stimato al 20%, un valore leggermente migliore rispetto alla media europea del 23%.

Resta ancora importante il deficit impiantistico al Centro-Sud, dove i quantitativi di rifiuti raccolti superano quelli trattati, e dove il ricorso alla discarica rimane ancora la principale destinazione (oltre il 60% per il rifiuto urbano residuo).

Fatturato, occupati e investimenti per l'economia circolare

Il comparto ha fatto registrare un fatturato di oltre 13 miliardi di euro (in linea con i valori 2018) circa lo 0,8% del PIL, in gran parte determinato dalla tariffa rifiuti, e un numero di addetti che supera le 95mila unità. A livello comunitario, secondo Eurostat, nel 2019 si è registrato un volume della produzione pari a circa 167 miliardi di euro. Come annunciato nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare, la Commissione Europea ha presentato a marzo 2022 un pacchetto di proposte ad attuazione del Green Deal Europeo; le misure aggiuntive, oltre a prevedere il raggiungimento di un’economia completamente circolare entro il 2050, sono mirate a promuovere modelli imprenditoriali circolari e responsabilizzare i consumatori nella transizione verde. Saranno quindi necessari ulteriori investimenti nei prossimi anni, per raggiungere gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani (65% di riciclaggio effettivo e ricorso alla discarica non superiore al 10% dei rifiuti urbani prodotti).

In particolare, come indicato in uno studio della Commissione Europea (2019), si stima che gli investimenti necessari dal 2020 al 2035 per raggiungere i target previsti ammontino a 31,5 miliardi di euro, con una spesa media annua di 2,1 miliardi di euro. In quest’ottica, il PNRR rappresenta un’opportunità per gli investimenti che mirano a incentivare la circolarità delle risorse e, nello specifico, a migliorare i sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti in tutto il territorio nazionale, per i quali sono stati stanziati 2,5 miliardi di euro. 

 

Fonte: www.utilitalia.it