Trasformare gli scarti di plastica in energia riutilizzabile: scopriamo come!

Trasformare gli scarti di plastica in energia riutilizzabile: scopriamo come!

24/01/2024

Esiste una fonte di energia che – udite udite! - si ottiene proprio dai rifiuti: è il Css, Combustibile solido secondario! 
 

Rispetto per l’ambiente, sostenibilità e lotta contro l’inquinamento sono diventati negli ultimi anni argomenti centrali nel dibattito pubblico: da essi deriva il futuro del pianeta ma anche le possibilità di sviluppo economico. 

Se da un lato prevenzione, riutilizzo e riciclo meccanico sono assolutamente prioritari, 

dall’altro resta il problema di come gestire rifiuti per i quali non esiste ancora possibilità di riciclo. Che fare? Possiamo trasformarli in energia riutilizzabile!

Esistono infatti risorse energetiche alternative a quelle che già conosciamo: una di queste è il Css, Combustibile solido secondario, derivato dal residuo non avviabile al riciclo degli imballaggi in plastica. Scopriamone di più! 

QUANDO UN RIFIUTO CESSA DI ESSERE TALE: END OF WASTE

End of waste è quel processo di recupero attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale e, grazie a specifiche operazioni, diventa un vero e proprio prodotto. Prima di poter essere immesso nuovamente sul mercato, però, è necessario che soddisfi alcune precise esigenze:

  • Deve essere diffuso comunemente e utilizzato per scopi specifici
  • Deve esistere un suo mercato, in grado di garantire le prestazioni richieste in concrete condizioni di utilizzo
  • Il suo consumo non deve in alcun modo comportare impatti negativi sull’ambiente o sulla salute umana

Il Css – che potremmo definire un combustibile da rifiuto di alta qualità - rappresenta proprio questo tipo di prodotto, e può essere utilizzato in coincenerimento in centrali elettriche e cementifici, sostituendo il carbone o il pet coke, combustibili fossili ben più inquinanti e costosi. 

Ecco che quindi oggi, dove il tema dell’indipendenza energetica risulta centrale nelle agende dei leader di tutto il mondo, questa fonte di energia diventa fondamentale, oltre a  rappresentare un risorsa energetica per il nostro paese. 

COME SI OTTIENE IL CSS?

I rifiuti che derivano dalla raccolta differenziata arrivano al centro di selezione, dove si provvede a separare la parte da avviare al riciclo. Ma a ciò che, per motivi tecnici, non è destinato ad essere riciclato, cosa succede? La parte residua viene sottoposta ad un’ulteriore selezione; ecco che quindi il materiale risultante smette di essere rifiuto e diventa una vera e propria risorsa riutilizzabile: grazie al suo potere calorifico, infatti, può essere utilizzato come combustibile, con un conseguente e significativo risparmio energetico. 

Pensate che, nel 2022, il recupero energetico del PLASMIX (cioè gli scarti del processo di selezione, composti prevalentemente da imballaggi non riciclabili e da frazioni estranee, cioè tutto ciò che è “errore di raccolta del cittadino”: i non imballaggi e altri materiali) ha generato una quantità di energia elettrica pari a quella prodotta da un impianto fotovoltaico grande quanto 204 campi da calcio: incredibile, no?

O ancora, una tonnellata di Css di  buona qualità può sostituire il 90% del potere calorico di una tonnellata di pet coke o di carbone: risultati incredibili che davvero incoraggiano a proseguire in questa direzione! Peccato che in Italia, ad oggi, questa risorsa non abbia ancora trovato un’ampia domanda di mercato. 

CONCLUDENDO...

Il recupero energetico dei rifiuti di plastica rappresenta un'importante soluzione per ridurre l'inquinamento e sfruttare al meglio le risorse a nostra disposizione: si tratta di un passo importante verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.