
Riciclo della plastica
L’impegno per garantire la sostenibilità economica di una filiera virtuosa.
Il settore del riciclo della plastica, sia in Italia che nell’Unione Europea, sta attraversando una crisi profonda che minaccia il sistema dell’economia circolare dei rifiuti. Una delle cause risiede nella maggiore competitività dei polimeri vergini, quali polietilene, polipropilene, polistirolo, importati da Paesi extra europei a prezzi particolarmente bassi e di gran lunga inferiori ai polimeri riciclati. Due mercati che dovrebbero essere distinti sono oggi, invece, in forte competizione tra loro, con un chiaro vantaggio competitivo dei prodotti vergini.
A peggiorare il quadro si aggiunge l’importazione di materiale riciclato extra UE, spesso privo delle necessarie garanzie di tracciabilità e di certificazione. Tale situazione di squilibrio è amplificata dalle crescenti tensioni geopolitiche globali e dai dazi imposti dagli Stati Uniti, una dinamica che ha di fatto trasformato l’Europa nel mercato di sbocco privilegiato per i materiali non più accettati dal mercato nordamericano.
L’impatto di tali dinamiche si è tradotto, negli ultimi tre anni, nella chiusura di molti impianti di riciclo in Europa, con un deciso calo della capacità di riciclo e pesanti ricadute occupazionali.
Per affrontare questa crisi sono attualmente in corso tavoli di confronto con le Istituzioni italiane ed europee a cui COREPLA partecipa attivamente per garantire la sostenibilità del sistema di raccolta differenziata e il successivo riciclo degli imballaggi in plastica.
L’obiettivo è garantire la sostenibilità economica di una filiera virtuosa e di un modello economico che vede l’Italia protagonista eccellente nell’economia circolare.

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