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Presentata l’iniziativa educativa promossa da ScuolAttiva Onlus e COREPLA, realizzata in collaborazione con il quotidiano Avvenire.

Riciclo, arte e giustizia minorile: un progetto nazionale di sostenibilità e rinascita personale che vede protagonisti i ragazzi degli Istituti Penali per i Minorenni.

È il tema del convegno organizzato nella capitale da Osservatorio Plastica e Università Roma Tre.

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Polimeri degli imballaggi

Parliamo di plastica come se fosse un singolo materiale: “plastica” è il termine comunemente usato per descrivere un vasto assortimento di materiali sintetici o semi-sintetici che vengono utilizzati in un’ampia e crescente gamma di applicazioni, come nel settore degli imballaggi.

A differenza di altri materiali, le plastiche non possono essere considerate un unico materiale con prestazioni ben definite. Le materie plastiche sono polimeri, termine che deriva dal greco poli “molti” e meros “unità” e identifica le sostanze costituite da grosse molecole ottenute dall’unione in catena di molte piccole molecole di una o più specie.

Le materie plastiche, quindi, hanno composizione e prestazioni differenti che ne variano l’impiego a seconda dell’utilizzo richiesto. Di seguito sono elencati e descritti i polimeri più diffusi nel mondo dell’imballaggio, codificati secondo il sistema di identificazione sviluppato dalla Society of the Plastics Industry (SPI) nel 1998 e ripreso a livello europeo dalla Decisione 97/129 CE.

Tutti gli imballaggi in plastica, a prescindere dal codice, sono sempre conferibili nella raccolta differenziata.

Polietilene tereftalato (PETE o PET – cod. riciclo: 1)

Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato fa parte della famiglia dei poliesteri. E’ una resina termoplastica che appartiene alla famiglia dei poliesteri e, per le sue caratteristiche di trasparenza, resistenza e barriera ai gas, è particolarmente adatta  alla produzione di bottiglie per bevande gasate e vaschette.

Tra le principali applicazioni:

  • bottiglie;
  • film;
  • tubi;
  • vaschette e blister;
  • contenitori ed imballaggi;
  • etichette.

Polietilene ad alta densità (HDPE – cod. riciclo: 2)

Il polietilene (PE) è il più semplice tra i polimeri sintetici ed è la più comune fra le materie plastiche.

Si tratta di una resina termoplastica, ottenuta dalla polimerizzazione dell’etilene. Si distingue in polietilene ad alta densità (PE-HD) ed a bassa densità (PE-LD), al quale è stato assegnato il codice riciclo 4. Il polietilene ad alta densità è formato da catene lineari, che conferiscono una maggiore resistenza e rigidità, rendendolo quindi particolarmente adatto alla produzione di barattoli e contenitori rigidi.

Le applicazioni più comuni sono:

  • flaconi per il contenimento di detersivi o alimenti;
  • giocattoli;
  • tappi in plastica;
  • tubi per il trasporto di acqua e gas naturale.

Cloruro di polivinile (PVC- cod. riciclo: 3)

Il cloruro di polivinile (o polivinilcloruro) è il polimero ottenuto dalla polimerizzazione del cloruro di vinile ed è una termoplastica.

Le applicazioni più rilevanti sono:

  • tubi per edilizia (ad esempio grondaie e tubi per acqua potabile);
  • serramenti;
  • pavimenti vinilici;
  • pellicola rigida e plastificata per imballi;
  • dischi fonografici.

Polietilene a bassa densità (LDPE – cod. riciclo: 4)

Il polietilene a bassa  densità (anch’esso una termoplastica) appartiene alla famiglia dei polietileni, cioè dei polimeri ricavati dalla polimerizzazione dell’etilene; si distingue perché le catene di polimeri non sono lineari come nel polietilene ad alta densità (PE-HD, codice riciclo 2), ma presentano ramificazioni, che lo rendono un materiale più leggero, duttile e flessibile.

Trova applicazione soprattutto nella produzione di manufatti flessibili come film e pellicole (da cui derivano anche sacchetti e buste), utilizzati sia per l’imballaggio che, ad esempio, in agricoltura.

Polipropilene (PP – cod. riciclo: 5)

Il polipropilene è una materia termoplastica che ha trovato le sue più vaste applicazioni nella forma isotattica.

Sono di polipropilene moltissimi oggetti di uso comune in plastica, a cominciare dagli articoli casalinghi e dai giocattoli, ma anche molti imballaggi sia rigidi (barattoli, flaconi) che flessibili (film per imballaggio automatico).

Polistirene o polistirolo (PS – cod. riciclo: 6)

Il polistirene, o polistirolo, è il polimero (termoplastico) dello stirene. Il polistirolo espanso (EPS) si ottiene immergendo il granulo di polistirolo in acqua e aggiungendo pentano.

Col polistirene viene realizzato un gran numero di manufatti: dalle stoviglie monouso agli  imballaggi.

La versione espansa è presente nella realizzazione di imballaggi e di manufatti alleggerenti, isolanti, fonoassorbenti per l’edilizia.

Altre plastiche (cod. riciclo: 7)

Rientrano in questa categoria tutti gli altri polimeri per i quali non è stato previsto un codice specifico, o le loro combinazioni (ad esempio una vaschetta costituita da uno strato esterno di PET ed uno interno di PE-LD).

Esempi di polimeri utilizzati per produrre imballaggi per i quali non è stato definito un codice di riciclo specifico sono: Polimetilmetacrilato (PMMA), Policarbonato (PC), Acido polilattico (PLA).

 

 

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