La plastica? Un’opera d’arte!

La plastica? Un’opera d’arte!

01/10/2021
Ne abbiamo selezionati 3, ma al mondo sono tantissimi: parliamo degli artisti che utilizzano materie di scarto, plastica in primis, per realizzare opere meravigliose. Guardare (e leggere) per credere!

Esistono tanti modi per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante. Spiegare alle persone quanto sia necessaria la raccolta differenziata, infatti, non passa solo da elenchi di numeri da sciorinare, percentuali, ammonimenti (certo, anche questo è comunque utile e necessario). Per portare alla luce un problema può essere efficace ricorrere al grande potere della creatività. Vi è mai successo di rimanere impressionati e profondamente colpiti da un quadro o una scultura? E di ricordarli vividamente, e con loro le emozioni provate, anche a distanza di anni? È il grande potere dell’arte: emozionare e far riflettere. Se poi le opere d’arte sono realizzate interamente in plastica (o in altri materiali) di scarto, il messaggio che si vuole lanciare appare molto chiaro: se riciclati, i rifiuti hanno un valore incredibile, proprio come un’opera d’arte!

 

Lady Be con una sua opera | Fonte foto: https://www.ioacquaesapone.it
Lady Be con una sua opera | Fonte foto: https://www.ioacquaesapone.it

Lady Be

Lady Be, alias Letizia Lanzarotti, oltre a essere una grande amante dei Beatles (il suo Lady Be ricorda tantissimo il titolo della loro nota canzone “Let it be”, no?), è anche un’incredibile artista celebre in Italia e all’estero, creatrice di meravigliosi mosaici realizzati interamente con materiali di scarto in plastica.Tappi, bottiglie, vecchi giocattoli e bigiotteria, che incastrati sapientemente ricreano ritratti di celebri artisti e personaggi storici: così belli da restare senza fiato! Da dove provengono i vari materiali? Da mercatini o semplici passeggiate all’aperto (si sa, la natura stessa, purtroppo, può fornire materiali di plastica abbandonati…): Lady Be li raccoglie, li pulisce, li taglia e li modella, archiviandoli poi per colore.

Dalle sue opere non traspare solo la tematica ambientale: il suo ritratto di Barbie, con volto tumefatto, è stato un potente contributo alla protesta contro la violenza sulle donne.



 

L’arte emoziona, l’arte denuncia, l’arte fa riflettere.

Opera di John Dalsen | Fonte foto: http://watersustainability2010.blogspot.com/
Opera di John Dalsen | Fonte foto: http://watersustainability2010.blogspot.com/

John Dahlsen

Dall’Italia passiamo all’Australia con John Dahlsen, artista ambientale contemporaneo. Le sue opere nascono dall’unione di oggetti in plastica restituiti dalle maree sulle spiagge australiane (abbiamo letto qui delle plastiche che affollano mari e oceani), oggetti che la natura ha recuperato e scolpito attraverso l’erosione.

Una volta raccolti e categorizzati in base a tipologia, forma e dimensione, John crea splendidi collage astratti tridimensionali (e non solo), che evocano paesaggi naturali.

 

Fonte foto bordaloii.com
Fonte foto bordaloii.com

Bordalo II

Eccoci infine in Portogallo, dove troviamo gli incredibili murales di Bordalo II. Veri e propri patchwork realizzati con materiali di scarto che l’artista raccoglie nei pressi del muro sul quale realizzerà l’opera. Giganteschi murales 3D che non solo fanno riflettere sull’incredibile produzione di rifiuti, ma che si fanno portavoce anche di un altro importante tema che sta a cuore a Bordalo II: quello degli animali.

I soggetti dei suoi murales, infatti, sono le specie in via d’estinzione, i cui habitat sono minacciati dagli stessi materiali da cui l’opera è composta.

 

Tre artisti (ma al mondo ne esistono davvero moltissimi) che elevano lo scarto, il rifiuto, a un qualcosa che acquista un valore inestimabile, perché veicolo per diffondere valori sociali, politici o puramente estetici.

 

Foto di copertina by dan lewis on Unsplash