Plastiche e bioplastiche: quali le differenze?

Plastiche e bioplastiche: quali le differenze?

31/10/2023

Simili ad un primo sguardo, i due materiali sono in realtà molto diversi tra loro e, soprattutto, hanno una diversa modalità di conferimento. Scopriamo come distinguerli!

Spesso si tende a fare confusione tra plastiche e bioplastiche, perché ad un primo sguardo appaiono simili. Ma sappiamo bene che l’apparenza talvolta inganna

È soprattutto quando si parla di raccolta differenziata che la questione plastiche/bioplastiche si complica: sia mai di conferire tutto nella raccolta della plastica! 

Per capire bene come comportarsi, però, facciamo un passo indietro e un breve, utile ripasso.

Le plastiche e le bioplastiche sono due tipi di materiali che svolgono un ruolo essenziale nella nostra quotidianità, ma che presentano differenze significative sia nella loro composizione che nelle implicazioni ambientali. 

Se cos’è la plastica, o meglio, cosa sono le plastiche abbiamo avuto modo di spiegarlo qui, vediamo invece adesso, a grandi linee, cosa sono le bioplastiche.

COSA SONO LE BIOPLASTICHE?

Per "bioplastiche" si intendono quei materiali e quei manufatti, siano essi da fonti rinnovabili che di origine fossile, che hanno la caratteristica di essere biodegradabili e compostabili. Biorepack, primo sistema europeo di responsabilità estesa del produttore (EPR) dedicato agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, sottolinea in particolare l'importanza della compostabilità:

Sono compostabili quei materiali che hanno la capacità di essere riciclati organicamente insieme alla frazione umida, trasformandosi in compost mediante un processo di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate.

Per approfondire l’argomento bioplastiche, rimandiamo all’esaustivo sito di Biorepack.

Come accennato all’inizio, plastica e bioplastica appaiono ad una prima occhiata molto simili, e questo rende arduo riconoscere e differenziare i due diversi tipi di imballaggio. 

Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a identificare e distinguere gli imballaggi in bioplastica da quelli in plastica!



OCCHIO ALL'ETICHETTA!

Una delle prime cose da fare quando si cerca di identificare un imballaggio in bioplastica è controllare l'etichetta. Gli imballaggi in bioplastica, infatti, spesso riportano indicazioni come "biodegradabile", "compostabile" oppure "realizzato con materie prime rinnovabili". Tuttavia, non fidarti solo delle affermazioni sull'etichetta: cerca ulteriori indicatori!

CERCA IL CODICE

Gli imballaggi in plastica tradizionale portano un codice, noto come “codice di identificazione dei materiali”, che è solitamente costituito da un triangolo con un numero all'interno. Questi numeri variano da 1 a 7 e indicano gli imballaggi più comuni. 

Al contrario, gli imballaggi in bioplastica potrebbero avere un numero diverso o addirittura non avere alcun numero, indicando che sono realizzati da materiali biodegradabili o compostabili.

SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE

Se fino ad oggi sono stati compiuti evidenti passi in avanti, occorre insistere nel sensibilizzare e nell’informare i cittadini riguardo alle prassi di differenziazione dei rifiuti.

Plastica e bioplastica sono risorse che vanno correttamente raccolte e trattate a vantaggio dell’Ambiente e di un’economia che guarda alla sostenibilità come ambito su cui impostare le strategie di ripresa del Paese. Infatti, correttamente conferite la plastica si trasforma in nuova materia prima per utili prodotti, e la bioplastica biodegradabile e compostabile in compost per la terra. Dunque ricorda sempre: una volta accertati che si tratta di bioplastica biodegradabile e compostabile , puoi conferirla dritto dritto nell’umido! 

Trovi ulteriori informazioni a riguardo qui. In caso di dubbi, confrontati sempre con il tuo Comune o l’azienda incaricata di gestire i rifiuti nel tuo territorio.



Foto di copertina by John Cameron su Unsplash