Come rispondere alla sfida climatica favorendo circolarità e riduzione delle emissioni di carbonio nell'industria delle materie plastiche?
Per rispondere a questo annoso quesito, PlasticsEurope ha commissionato alla società di ricerche SystemiQ lo studio “ReShaping Plastics: Pathways to a Circular, Climate Neutral Plastics System in Europe”, sposandone le conclusioni. Tra queste, la necessità di una forte collaborazione tra l'intera filiera delle materie plastiche e le autorità europee e l'urgenza di un cambiamento a livello di sistema.
L'obiettivo dello studio - elaborato da esperti indipendenti - era valutare criticamente i progressi raggiunti dal settore e il potenziale delle diverse leve per agevolare la transizione verso gli obiettivi fissati dalla UE al 2050 in materia di zero emissioni nette di carbonio e circolarità. Il rapporto esplora diversi scenari valutando innovazione, impegni e politiche in corso o in cantiere. Propone anche proiezioni su come questi fattori, tra cui le tecnologie emergenti, potrebbero evolversi in un lungo periodo di tempo.
La circolarità si conferma fattore chiave per la riduzione delle emissioni nel breve e medio termine e migliorare la gestione dei rifiuti plastici. Va spronata sfruttando tutti gli strumenti disponibili, quali il riciclo meccanico e chimico, l'uso di materie prime alternative e biobased, la progettazione dei prodotti a fini di riciclo e riutilizzo (ecodesign). É anche necessario un migliore accesso alle energie rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.
Il fattore tempo è importante, soprattutto i prossimi 3-5 anni, poiché le decisioni di investimento prese all'inizio degli anni 2020 determineranno se l'industria europea della plastica raggiungerà o meno un'economia circolare e zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
Per ottenere un cambiamento "sistemico" più rapido sono necessari rilevanti investimenti a breve e lungo termine da parte di attori privati e pubblici, ulteriori innovazioni tecnologiche, nuove infrastrutture e modelli di business. D'altra parte, gli autori confermano che la sostituzione della plastica con altri materiali offre margini molto limitati per raggiungere l'obiettivo di azzerare le emissioni nette.